Sono oltre 11 miliardi gli acquisti in Rete per il report presentato dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm
Sono 14 milioni gli italiani che comprano online. Con incrementi di fatturato che non si vedevano dal boom della new-economy. Infatti nel 2013 gli acquisti via web in Italia sono cresciuti del 18 per cento, generando un fatturato complessivo dell’eCommerce di 11,3 miliardi di euro. Un modo concreto per risparmiare e combattere la crisi. Questo in sintesi quanto emerge dall’undicesimo Osservatorio eCommerce B2C Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano che viene presentato giovedì al campus Bovisa. L’impulso maggiore arriva dagli acquisti in mobilità e dall’uso massiccio delle app. utili per indirizzare i consumatori verso le proposte più convenienti. «Il 2013 è un anno del forte incremento del mobile-commerce, gli acquisti tramite Smartphone hanno rappresentato da soli oltre il 20 per cento della crescita, superando mezzo miliardo di euro – dice Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio – a questo va aggiunto un altro miliardo di euro delle transazioni effettuate via tablet». Ma vediamo in concreto che cosa acquistano sul web i naviganti del Belpaese.
I PIU’ GETTONATI: ABBIGLIAMENTO, INFORMATICA, EDITORIA – In testa troviamo l’abbigliamento che anche quest’anno fa registrare l’incremento più elevato del 30 per cento. Un risultato ottenuto grazie alla crescita di alcune Dot Com come Yoox e dei club online come Amazon, BuyVIP, Privalia, SaldiPrivati e Vente-privee. Buoni i risultati di informatica e consumer elettronico che si attestano al +20 per cento. A trainare sono i marketplace Amazon e da eBay.it e grandi retailer. Più contenute le crescite di Editoria, musica e audiovisivi con un +6 per cento. Emerge anche il settore Grocery con crescita dell’11 per cento. In valore assoluto vale pochi milioni di euro, ma è un primo segnale che agli italiani piace acquistare sulle drogherie online. Stesso discorso per l’arredamento che ha segnato transazioni per 70 milioni di euro. Qui a fare da apripista del settore sono grandi retailer come Ikea e Mondo Convenienza, ma anche startup come LoveTheSign e Lovli.
SERVIZI: COMANDANO TURISMO E ASSICURAZIONI – L’Osservatorio stima crescite del 13 per cento per Turismo e 14 per cento per le Assicurazioni. I comparti che tradizionalmente hanno trainato l’eCommerce negli scorsi anni, sono ormai maturi. Nel primo caso l’aumento è dovuto alle politiche di vendita favorevoli (per gli utenti) messe in campo da operatori del trasporto aereo come eDreams, Expedia e Volagratis, ma anche di portali viaggi come Venere.com. Per le Assicurazioni risultano positivi i dati dei compagnie del calibro di Direct Line, Genertel, Genialloyd, Linear, Quixa, Zurich Connect. «I servizi online pesano per il 61% delle vendite totali dell’eCommerce – spiega Riccardo Mangiaracina del Polimi – la situazione italiana si conferma analoga ai maggiori paesi europei, dove il peso dei prodotti prevale su quello dei servizi, con valori tra il 65 e l’80 per cento».
PAROLA D’ORDINE: VENDITE MULTICANALE – Nuovo il fenomeno dell’eComm va sotto il nome di multicanalità. Si tratta di quelle aziende che integrano tra loro i diversi canali di vendita: «negozi offline, online, mobile e social». Proponendo iniziative che generano un circolo virtuoso, utile agli utenti per risparmiare. L’odierno Osservatorio registra infatti un aumento della spesa complessiva dei clienti già acquisiti che, grazie alla possibilità di acquistare in modalità «multicanale» quanto non presente o andato esaurito sul punto vendita, spendono fino al 10-20 per cento in più di prima. Non solo. Si acquisiscono nuovi clienti grazie alla maggiore copertura geografica e all’estensione degli orari di apertura dei negozi. «In futuro risulteranno determinanti nell’eCommerce i modelli di vendita che forniscono ai clienti dei reali vantaggi in termini di prezzo – afferma Roberto Liscia, presidente Netcomm – fino a oggi abbiamo assistito al boom dei siti di couponing, delle vendite a tempo e degli outlet online». Ma i nuovi modelli di vendita web puntano alla condivisione delle risorse come per le case vacanza e le automobili. Ma anche al riuso dei prodotti gestiti via web, come avviene nel settore fashion.
Fonte corriere.it